In Wilier Triestina è sempre un momento speciale accogliere qualche nuovo atleta nella nostra famiglia. Siamo molto felici di presentarvi il nostro nuovo brand ambassador Ivar Slik, ciclista olandese classe 1993.
Nonostante un passato da ciclista professionista, Ivar è rimasto affascinato dalla bellezza e dall’unicità del mondo gravel. Il prossimo capitolo della sua carriera comincia ora, insieme a noi. Ivar ha deciso di raccontarci qualcosa in più su di lui, parlando della sua passione per la bici e dei suoi obiettivi futuri.
Raccontaci un po’ di te e del tuo percorso nel ciclismo…
Sono Ivar Slik ed ho 28 anni. Ho iniziato la mia carriera quando ne avevo 10, partecipando sia a competizioni in bici da corsa che in mountain bike. Come U23 ho fatto parte di una delle squadre giovanili più importanti al mondo: la Rabobank Continental. Nel 2015, dopo una serie di buoni risultati, ho corso nel Team Roompot, squadra professionistica nel circuito continental. Sono stati due anni molto belli, in cui ho raccolto esperienze indimenticabili, tra cui la partecipazione allo storico Giro delle Fiandre.
Le prime vittorie da professionista, quattro in totale, sono però arrivate insieme al team continental ABLOC. Nel frattempo mi era tornata la passione per le competizioni off-road, dove tutto ebbe inizio. Il beachracing è ciò che più mi entusiasma, tant’è che nel 2019 sono riuscito a diventare Campione Europeo in questa disciplina. Uno dei risultati di cui vado più fiero nella mia carriera.
Come ti sei avvicinato al mondo gravel e cosa ti colpisce di più?
In questi ultimi anni sempre più gare hanno tratti di sterrato al loro interno. Il feeling con queste sezioni del percorso è stato immediato. Nella prima metà del 2020, quando tutte le competizioni sono state cancellate a causa della pandemia, mi sono dedicato alla ricerca di percorsi alternativi alla strada. A quel punto mi si è aperto un nuovo mondo: la possibilità di scoprire luoghi inesplorati è ciò che rende unica la bici gravel.
Sempre in quel periodo, ho sentito parlare per la prima volta della Dirty Kanza (ora chiamata Unbound Gravel), organizzata da Laurens Ten Dam. Sfortunatamente, anche questa gara venne cancellata.
Per rimediare, Laurens decise di lanciare una sfida, ossia percorrere oltre 300 chilometri cercando di scoprire più percorsi inediti possibile. Niki Terpstra (amico, vicino di casa e compagno di allenamenti) progettò un giro su Strava seguendo queste regole ed insieme a Laurens partimmo per un’avventura in stile Unbound, quindi senza supporto e con al massimo due soste. La ricordo ancora come una giornata incredibile: fu in quel momento che decisi di partecipare ad Unbound nel 2021.
Recentemente sei venuto a visitare la sede di Wilier Triestina. Che sensazioni hai provato?
Ad inizio febbraio ho avuto l’occasione di passare un po’ di tempo in sede. L’accoglienza e l’entusiasmo che si respira la rendono una grande famiglia. Il fatto che ogni persona contribuisca direttamente al successo dell’azienda è una grande motivazione per me.
Visitare il museo è stato qualcosa di speciale, perché ho potuto conoscere più a fondo la storia di Wilier Triestina. Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte le bici con cui hanno corso grandi campioni come Marco Pantani, Alessandro Petacchi, Alessandro Ballan e Gilberto Simoni. Il significato e l’origine del nome, insieme allo storico colore ramato, sono qualcosa di unico nella storia del ciclismo.Che cosa ti aspetti dalla tua nuova Rave SLR?
Ne ho sentito parlare molto bene, anche perché la Rave SLR è fresca di vittoria del Design and Innovation Award. Sarà un onore partecipare alle competizioni del 2022 in sella a questa bici.
Subito dopo la visita in azienda, sono andato direttamente al training camp portando con me una Filante SLR: fin dalle prime pedalate ho realizzato che si tratta della miglior bici da strada che abbia mai guidato. Per questo non vedo l’ora di provare anche la Rave SLR.Quali sono i tuoi principali obiettivi per il 2022?
Nel 2022 vorrei vincere una gara gravel di livello internazionale, magari una tra la Traka Gravel, la Gravel Locos o una del calendario UCI.
Tuttavia, il mio obiettivo più grande è di fare un ottimo risultato in quella che per me è la gara gravel più importante dell’anno: Unbound. Si tratta di una competizione in grado di svoltare la stagione, se non addirittura la carriera. Ovviamente, sono molto curioso di vedere il calendario UCI delle manifestazioni gravel, specialmente quelle di coppa del mondo, anche per farmi un’idea più precisa su come impostare la stagione.
Tra quelli che hai elencato, quale obiettivo vorresti raggiungere più di ogni altro?
Vincere una delle prossime edizioni di Unbound.
Una frase per descriverti?
Mio nonno spesso diceva: “Het is werken en je bek houden”, ossia “Metticela tutta e non mollare”. Per me vale lo stesso, specialmente quando sono in sella ad una bici.
Benvenuto in famiglia Ivar!