L’inclusione nel tracciato della Vuelta a España dei tredici chilometri di salita che dalla Basílica de Santa María la Real de Covadonga conducono ai Laghi di Enol, comunemente chiamati Lagos de Covadonga, è una delle più grandi e recenti scoperte del ciclismo.
La portata dell’introduzione dell’arrivo ai Lagos de Covadonga è testimoniata dalle espressioni di sforzo e di incredulità sul volto del primo vincitore, Marino Lejarreta, a ogni inatteso e micidiale cambio di pendenza, anche quando lo striscione del traguardo appariva ormai vicinissimo.
Era il 2 maggio 1983 e da allora l’arrivo ai Lagos è sempre l’epilogo d’una tappa attesissima.
D’altro canto l’alternanza ormai abituale nelle edizioni della Vuelta a España dei Lagos de Covadonga coll’Alto de Angliru chiarisce meglio d’ogni altra descrizione il grado di difficoltà della salita.
Eppure l’altitudine dei Laghi di Enol – 1124 metri sul livello del mare – non indurrebbe a pronosticare sforzi così terribili, ma l’estrema vicinanza dei Picos de Europa, e perciò di Covadonga, all’Oceano provoca dislivelli considerevoli e pendenze molto ardue.
Oltre a ciò la fama dei Lagos de Covadonga è legata alle condizioni atmosferiche tipiche delle Asturie, così tanto condizionate dalla vicinanza dell’Oceano Atlantico.
Anche in agosto è normalissimo vedere sbucare i corridori da una fitta nebbia, come fossero fantasmi, dopo averli visti pedalare per l’intera tappa sotto una pioggerellina insistente: il marchio di fabbrica della parte d’Europa Meridionale che più meteorologicamente assomiglia alle Isole Inglesi.
È la somma di tutti questi elementi – il dislivello, la pendenza rabbiosa, le condizioni metereologiche – che rendono la salita ai Laghi un importante banco di prova per gli amanti della bicicletta: una sfida da affrontare almeno una volta nella vita.Perciò, nonostante la diciassettesima tappa della Vuelta a España 2021 sia lunga 185 chilometri e presenti un’altra salita asturiana molto impegnativa – la Collada Llomena – su ogni chilometro del percorso aleggia incontrastata un’unica temibile immagine: la spietata rampa della Huesera, il tratto più ripido dell’ormai leggendaria ascesa ai Lagos de Covadonga.