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La prima settimana del Tour e le strade del Sud della Francia: dalle Alpi ai Pirenei Atlantici.

Scritto da Wilier | 1-set-2020 7.13.00

Mai come quest’anno il Giro di Francia cerca qualcosa di diverso: qualcosa di nuovo fuori dai percorsi memorabili di Henry Desgrange e Jacques Goddet o, magari, la riscoperta di momenti salienti dei vecchi Tour de France che sfuggono alla logica delle salite-monumento.

Orcieres – Merlette, per esempio, è una creatura di Jacques Goddet, che ha goduto d’una grande fama per il clamoroso attacco portato da Luis Ocana a Eddy Merckx nel 1971, che il Tour riporta in auge consacrandolo a primo arrivo in salita dell’edizione 2020.

La città di riferimento per l’ascesa ai 1850 metri della stazione sciistica d’Orcieres-Merlette è Gap, che è la porta d’ingresso ciclistica al Parc National des Ecrins, una meta per gli amanti della montagna sia camminata che pedalata, e che completa la sua grande attrattività turistica grazie a due località poco distanti che significano molto per ciò che concerne la bicicletta: Grenoble e Briancon.

Quasi tutti i valichi leggendari delle Alpi francesi sono raggiungibili da queste tre città e ciò le rende un “must” per chi ama percorrere le strade del Grande Ciclismo.

Ma uno degli scopi del Tour de France 2020 è la scoperta di nuovi percorsi da introdurre nella grande storia della corsa, così che poi possano diventare delle mete cicloturistiche.Ciò avviene col Col de La Lusette che è il trampolino di lancio per la vittoria nella sesta tappa sul Mont Aigoual. Entrambe le salite vengono percorse per la prima volta dal Tour, ma il vero “salto” nell’altimetria del Parco Nazionale delle Cevenne – nel Massiccio Centrale – è il Col de La Lusette.

Da Le Vigan fino alla cima del colle sono venti chilometri di salita lungo una strada dipartimentale che pare essere stata progettata apposta per chi ama l’impresa in bicicletta e, al tempo stesso, desidera compierla avendo di fronte un panorama da ricordare. In più, per un escursionista in bicicletta abbastanza allenato, il Col de La Lusette e il vicinissimo Mont Aigoual sono abbastanza facilmente raggiungibili dal piccolo capolavoro romano-provenzale di Nimes.

Un poco più a sud la leggenda dei grandi colli pirenaici è affidata nel 2020 al Port de Balès, che prende il posto dei grandi nomi del Col d’Aubisque e, ancor di più, del Col du Tourmalet.È una scoperta relativamente recente del Tour de France, ma la sua meraviglia paesaggistica lo mette già alla pari dei suoi illustrissimi predecessori, grazie ai lunghi rettilinei che segnano il verde acceso dei pascoli e di fronte – i corridori giungeranno da nord – agli spigoli verticali dei grandi picchi pirenaici.

Certo il Port de Balès è diventato famoso per la grande sfida del 2010 tra Contador e Andy Schleck, ma, lo sanno tutti, il vero piacere della bicicletta va aldilà del puro e semplice agonismo.

E’ una profonda e inestinguibile bellezza.