Veronica Santandrea, conosciuta sui social (e non solo) come Cara Biga ci racconta la sua incredibile esperienza in sella ad Adlar fatta al Marche Trail, un trail di 400 km e 8000 metri di dislivello.
"Cara biga*,
dove mi hai portato questa volta? Quanti km abbiamo fatto, insieme, senza mollare mai? Quanti metri di dislivello abbiamo affrontato con la musica nella cassa? Quante persone meravigliose abbiamo conosciuto in tre giorni pieni di sole, sorrisi, ristori e good vibes?
La prima volta non si scorda mai dicono e la nostra è stata al Marche Trail, con partenza il 13 di ottobre 2023 dal mare di Porto Recanati. Un trail che è diventato un viaggio indimenticabile, il coronamento di un’ estate che non finiva mai ed il modo migliore per conoscerci e per far nascere poi un amore profondo e inossidabile.
Tu, con quel color lime acceso che trasmetti gioia solo a guardarti ed io, aggrappata al tuo manubrio largo, sudata, ma con una immensa voglia di vivere. La sensazione che ho provato salendo in sella alla nuova Adlar #meraWilier è stata quella di non voler scendere mai più.
E infatti abbiamo scelto di fare il percorso Wild: 400km e 8.000 metri di dislivello. 22 ore in movimento e una media di 17.3 km/h. 28 gradi di giorno 15 la sera. 2 notti accampati nelle palestre delle scuole comunali e 54 km finali ai 29km/h per ritornare a Porto Recanati la domenica pomeriggio da Cupra Marittima.
Il Marche Trail è stata una delle esperienze in bikepacking più belle che io abbia mai fatto e non per niente si è aggiudicato, a Milano, il premio come miglior trail dell’anno. Il territorio marchigiano è spettacolare da fare in bicicletta: parti dal mare e te lo porti sempre dietro. Raggiungi dei borghi arroccati in cui il tempo sembra essersi fermato: Rotella, Offida, Crispiero, Santo Stefano, Castelaraimondo ed il mitico Elcito. Entri nell’alimentari della piazzetta e mangi un panino grande quanto la tua faccia con ciauscolo e casciotta a 4 euro.
Bevi il caffè al bar e fai balotta** coi locals che giocano a carte e sfumacchiano nella sala da biliardo.
Poi sali, sali, sali su strade bianche mozzafiato e arrivi sui Monti Sibillini a 1200 metri di altitudine. Lí il panorama cambia e ci sono solo mucche al pascolo, cavalli in libertà, fiori colorati e piante selvatiche.
E ripensi alle canzoni dei Camillas, vedi l’ermo colle sempre caro a Leopardi, pensi alla stanza del figlio di Nanni Moretti in quelle giornate di metà ottobre che sembrava luglio di un’estate che non finiva mai.
Eravamo in bib corto e sognavamo un bagno al mare all’arrivo - che abbiamo fatto, tuffandoci in acqua al tramonto.
La vera magia dei trail come questi?
Che sono partita da Bologna con un paio di amici e dopo qualche ora dalla partenza si è creato un gruppo affiatato di quasi 10 persone con background differenti ma con un unico obbiettivo: quello di condividere un’esperienza in bicicletta, non una gara, ma un’avventura indimenticabile. Siamo diventati subito amici, abbiamo cenato insieme la prima sera San Severino Marche e la seconda a Comunanza. Abbiamo dormito nelle palestre messe a disposizione dagli organizzatori con sacchi a pelo e materassino. Affiatati, come se ci conoscessimo da sempre, pronti a prenderci cura l’uno dell’altro e a farci coraggio nei momenti più duri del percorso. Una famiglia che ancora oggi, a distanza di un paio di mesi, continua ad essere unita e ad organizzare weekend per pedalare insieme in giro per l’Italia.
Viaggiare per giorni in bikepacking ti fa capire che la bici è la tua casa ed i tuoi amici diventano la tua famiglia.
Impari ad apprezzare le cose semplici e a portarti dietro l’essenziale. Ad amare le strade fuori dal traffico dove è più facile chiacchierare per conoscersi. Parti in un modo e torni che sei cambiata: forse un po’ più stanca di prima, ma sicuramente più felice."
* biga è come chiamiamo la bicicletta in slang bolognese
** balotta è come chiamiamo “fare amicizia” in slang bolognese