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Tutti i colori di Mark Cavendish

Scritto da Wilier | 24-lug-2024 6.22.47

I record sono fatti per essere infranti.

Questa è la storia di Eddie e di Mark, di Karim e di LeBron, e di tutti quei record che esistono solo per essere battuti. 38,387 è il record di punti totali che Kareem Abdul-Jabbar ha detenuto in NBA per oltre 40 anni. Un record che nemmeno Michael Jordan, il più grande giocatore di pallacanestro di sempre, è riuscito a battere.


Eppure, i record sono fatti per essere infranti. Anche quando sembrano semplicemente inarrivabili. Proprio come le 35 vittorie al Tour de France che Mark Cavendish ha inseguito negli ultimi due anni.

[Tour de France – Tappa 8, luglio 2023]

C'è un movimento nel gruppo. Si tratta di una cosa impercettibile che solo i corridori professionisti sono in grado di avvertire. Riescono a percepirlo un attimo prima che accada.

Mancano 60 km al termine dell'ottava tappa del Tour de France 2023. Mark Cavendish è per terra per via di una rovinosa caduta. Il linguaggio del corpo dei corridori è piuttosto semplice da leggere. Mano sulla spalla, smorfia di dolore: la clavicola è sicuramente rotta.

Mark è costretto al ritiro, il sogno di battere il record di vittorie al Tour de France, sembra allontanarsi inesorabilmente. È un colpo duro, di quelli da KO. Rialzarsi sembra impossibile.

Dentro Cav c’è però un fuoco che non ha mai smesso di ardere. Un incredibile mix di perseveranza agonistica, una longevità atletica impressionante e una ossessione per la vittoria fuori dal comune.

Il project 35, il nome con cui in Astana hanno chiamato il progetto per portare Mark a infrangere un record che sembrava destinato a resistere per sempre, è tutt’altro che archiviato.


 

[Wilier Triestina – Rossano, Marzo 2024]

Mark sta passeggiando nello Showroom di Wilier Triestina, a Rossano Veneto. È curioso, osserva le bici esposte, c’è la sua del Tour 2023, fa domande e sorride. È di buon umore. Sono tutti felici della sua visita e Cav non si nega per un autografo o per una foto con i ragazzi dell’officina. C’è grande entusiasmo nell’aria.

Poi d’improvviso Mark si ferma. Osserva una grafica appesa negli uffici e si lascia suggestionare dai colori. Il giallo, il verde, e tutte le sfumature dell’iride.

“Possiamo provare a portare questi colori su una Filante per il prossimo Tour de France? Mi piacerebbe che il carro restasse interamente nero.”

Il giallo del Tour, il verde della maglia a punti, i colori dell’iride che ricordano il campionato del mondo. Poi quel nero, come se ci tenesse a ricordarsi e a ricordarci qualcosa. Perché il ciclismo è fatto di alti, ma anche di tanti momenti difficili. Anche per un corridore che di vittorie ne ha collezionate oltre 160 in carriera. Un corridore che ha sofferto per le cadute, ma anche di momenti di depressione. Un periodo che ha saputo raccontare a cuore aperto, senza paura di essere giudicato.

I grafici di Wilier, pieno di entusiasmo, si mettono subito al lavoro. Mark fa sul serio, vuole vincere al prossimo Tour de France.

 

 

[Tour de France, luglio 2024, le prime tappe]

Mark Cavendish è a 40 minuti dal gruppo di testa. Il mal di stomaco non gli lascia pace. Non riesce ad alimentarsi. Con lui c’è tutta la sua squadra con una sola missione: portarlo all’arrivo. Non è un buon inizio e anche recuperare le energie da una giornata così logorante non è semplice. Cav taglia il traguardo a 39 minuti dai primi. Anche il secondo giorno è un calvario. 24 minuti di ritardo all’arrivo.

La terza tappa è la prima grande occasione per provare il record, ma anche questa volta la fortuna non è dalla sua. Alcuni corridori scivolano a qualche km dall’arrivo. Mark rimane bloccato, non riesce a disputare lo sprint.

Il giorno dopo è quello del Galibier, l’unico obiettivo è sopravvivere e portare a casa la pelle.

 

[Tour de France 2024, tappa 5, la mattina prima della partenza]

Con alle spalle la prima grande montagna del Tour de France, Mark è al via della quinta frazione con un solo obiettivo. Vincere.

Chissà se quella mattina ha ripensato alla Gand-Wevelgem del 2020.

All’arrivo, in lacrime, con la voce rotta, era stato fermato da un giornalista.

“Mark è stata una giornata difficile” Cav esita, sussulta, piange.

“Vedo che è un momento intenso, come è stata la gara?”

Poi toglie gli occhiali e riesce a dire solo una cosa.

“Questa è l’ultima gara della mia carriera

“Credi davvero che questa è la tua ultima gara da professionista?”

“Forse sì”

Quella, non è stata la sua ultima gara.

 

 

[Oklahoma, 2 ottobre 2023]

Al centro del campo Kareem Abdul-Jabbar consegna la palla a Lebron James. La partita è ferma da oltre 10 minuti. È appena stato infranto uno dei record più longevi della storia della NBA.

James lo ha fatto con il più classico dei suoi tiri, un fadeaway morbido, immarcabile. Il difensore è rimasto a guardare, consapevole che non avrebbe potuto fare nulla. Una storia da raccontare ai nipoti il giorno di Natale. “Nonno, raccontaci di quella volta in cui LeBron ha segnato quel canestro”.

I record sono fatti per essere infranti.

 

[Tour de France 2024, tappa 5, l’ultimo km]

Mark Cavendish è nelle prime posizioni. I suoi compagni lo hanno scortato e protetto per tutta la tappa.

Quando alza gli occhi al cielo vede il rosso dell’ultimo km. Ai lati della strada la gente è vestita di giallo per celebrare l’arrivo del Tour in città. Pensa al verde, alla speranza di battere il record. Sono i colori della sua Filante SLR.

A 70 km/h però non c’è troppo tempo per pensare.

Gli ultimi metri di una tappa in volata sono un regno difficile da governare, dove non basta avere le gambe migliori ed essere i più veloci. Ci vuole fiuto, ci vuole testa. Se è facile capire che le ruote giuste da seguire sono quelle di Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen non è certo banale capire cosa sta per succedere tra un attimo.


Il campione del mondo apre la volata sul lato destro della strada, Jasper lo segue. Cav si sposta a sinistra, ha deciso che quello è il lato migliore, supera Philipsen, resta coperto dal vento sulla ruota di un avversario ancora un momento per poi aprire il gas.

Guarda il lato opposta della strada. Si sposta sulle transenne, alla sua ruota c’è solo Jasper.

È a soli 50 metri dal record. Sono il suo regno.

Si piega in avanti, nella sua classica e inconfondibile posizione per lo sprint. Jasper non ci prova nemmeno. Cav è troppo veloce.

Alza le braccia al cielo. Urla di felicità. Sono 35.

200 metri più indietro Ballerini, il suo compagno di squadra, è fermo a centro strada. Ha deciso di guardare l’arrivo su un megaschermo messo sul percorso per i tifosi prima di tagliare il traguardo. Non voleva perdersi il momento.

Arriva l’azzurro, è quello delle sue lacrime. Di gioia.