La quantità di kilometri di strade battute da “Cycle The World” spaventerebbe chiunque. 29.000 chilometri in bicicletta intorno al mondo per 6 mesi di viaggio sono un progetto che va ben aldilà d’una normale immaginazione. Soprattutto per chi, come Caroline Soubayroux, ha coltivato la passione per la bicicletta da adulta, trascinata dal trasporto del compagno: David Ferguson.
“Certo, immaginare un’avventura come “Cycle The World” all’inizio m’ha un poco spaventata perché mi sono avvicinata tardi alla passione per la bicicletta, anche se, non posso nasconderlo, l’idea mi attirava moltissimo. Alla fine mi sono fidata di David e mi sono tuffata nell’impresa con tutto l’entusiasmo che potevo”.
Ma come Caroline immaginava “Cycle The Wold” non ha fatto sconti, neppure a David Ferguson che aveva immaginato il viaggio e aveva moltissima esperienza nel bikepacking. D’altro canto, attraversare quattro continenti, saltando dall’emisfero boreale a quello australe, non poteva che indurre repentini cambiamenti di condizioni climatiche.
La pioggia monsonica, il vento contrario, il freddo, la neve, il caldo torrido, il traffico pesante, le difficoltà della pandemia hanno messo a dura prova la tenacia di Caroline e David, che più volte si sono fatti prendere dallo sconforto. Senza vergognarsi, hanno deciso di testimoniare la loro debolezza e di farsi riprendere con le lacrime agli occhi.
Ma ci sono anche le sensazioni opposte che li hanno indotti a dire che “L’ultracycling e il bikepacking ti fanno provare tutte le emozioni possibili. Puoi piangere di gioia per un luogo incantevole e pedalare ancora per poterne trovare di più belli”.
Persino la conclusione dell’impresa nella famigliare Europa è stata avventurosa, ma non per le condizioni climatiche: perché dopo sei mesi di viaggio così densi di inconvenienti, la ripresa del lavoro per entrambi era imminente. Caroline e David hanno percorso il 16 aprile 2022 l’ultimo dei 29.000 chilometri di viaggio: a Londra, accompagnati dagli amici per l’ultimo tratto in bicicletta. Poi, il 19 aprile è stato il nuovo primo giorno di lavoro dopo “Cycle The World”.
“E’ ancora incredibile. Non avrei mai immaginato di potercela fare. Talvolta pensavo di non essere in grado di pedalare neppure un chilometro in più. Mi dicevo: “Caroline hai fatto tutto ciò che potevi, non puoi rimproverarti niente. Però è arrivato il momento di abbandonare”, però poi riuscivo a continuare. Alla fine, sono arrivata dove talvolta, nelle situazioni più difficili, disperavo di arrivare: a Londra sana e salva, con tante immagini da portare nel cuore e con una diversa consapevolezza delle mie capacità fisiche e mentali”.
Certo, sono importanti la raccolta fondi per Barts Charity, il Guinness dei Primati, l’ineguagliabile atto d’amore per la bicicletta, ma queste ultime parole di Caroline Soubayroux sono il miglior augurio per questo 8 marzo 2023.