Quando si parla del 2020 con Dmitriy Fofonov – team performance manager di Astana – Premier Tech – scuote un poco il capo, assumendo l’espressione stranita che ciascuno di noi assumerebbe a sentir parlare dell’anno appena trascorso.
“È stata un’esperienza difficilissima. Praticamente tutta la stagione dei Grandi Giri e delle Classiche è stata compressa in tre mesi di corsa. Una prova complicatissima per UCI, organizzatori, squadre e anche per i partner tecnici. Credo che questa compressione e la frenesia organizzativa e atletica che ne è seguita sia la ragione principale per cui nel palmares delle grandi gare sono apparsi nomi inaspettati, con un notevole abbassamento dell’età media dei protagonisti”.
Tuttavia nel 2020, dal punto di vista del ringiovanimento del palmares, Astana ha avuto le proprie carte da giocare, che nel 2021 appaiono persino migliori.
“L’undicesimo posto alla Vuelta A Espana di Alexander Vlasov ci conforta moltissimo. A inizio anno avevamo deciso di puntare su di lui per il Giro d’Italia. Possiamo dire che fosse persino un obiettivo primario, ma il problema gastrointestinale che ha sofferto dopo tre giorni dall’inizio della corsa ci ha indotto a cambiare all’improvviso i programmi. Volevamo che nel 2020 affrontasse da protagonista un grande giro, perciò, sfumata così presto l’opportunità in Italia, abbiamo deciso di portarlo alla Vuelta. Se teniamo conto che durante le prime tappe del Giro di Spagna le conseguenze del malanno patito in Italia non erano del tutto assorbite, il grande recupero nella seconda parte della corsa, sfiorando addirittura la vittoria sull’Alto de Angliru, ci porta a credere che in un futuro molto prossimo possa competere per il podio d’un grande giro. Anzi, posso già dire che sarà il nostro uomo di punta per la conquista della maglia rosa nel 2021”.
Fofonov suggerisce anche un nome che nel 2021 potrà affiancare Vlasov nella giovane rivoluzione del ciclismo professionistico: “crediamo molto anche in Harold Tejada. Nel 2021, se la stagione sarà meno frenetica dell’anno scorso, intendiamo offrirgli la possibilità di giocare davvero le proprie carte nelle corse a tappe. Nel 2020, a causa dello stato di continua emergenza nelle competizioni, è stato un poco sacrificato all’assistenza di Miguel Angel Lopez durante il Tour de France, ma ciò gli ha permesso d’esordire al primo anno da professionista nella più grande corsa a tappe del mondo che ha concluso al quarantacinquesimo posto. È un risultato molto confortante per un esordiente e ciò suggerisce ottime prospettive”
Ci sono poi le giovani speranze italiane.
“Quest’anno seguiremo con molta attenzione Matteo Sobrero e Samuele Battistella. Matteo ha già dimostrato le sue capacità a cronometro durante il Giro d’Italia e s’è inserito bene nella squadra, mentre Samuele pensiamo di testarlo nelle classiche in Belgio che, almeno per il momento, pensiamo siano la sua dimensione migliore, anche se non escludiamo un suo inserimento nella formazione che farà il Tour de France che è un importantissimo banco di prova per un giovane professionista”.
D’altro canto, Fofonov sa molto bene che Battistella avrà dei punti di riferimento molto importanti nelle corse d’un giorno.
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