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Il Gran Tour Gravel di Wiebke Luhmann

Scritto da Wilier | 25-ott-2021 11.50.00

Le due settimane di vacanza in bikepacking di Wiebke Lühmann senza computer, senza leggere la posta elettronica, senza alcun appuntamento e senza alcuna destinazione precisa, si sono trasformate pedalando quasi inavvertitamente in un piccolo Gran Tour Gravel.

Come accadeva nel XVIII secolo, il secolo d’oro del Gran Tour, il tragitto che Wiebke ha intrapreso insieme alla sua Jena, è partito da un luogo meraviglioso come il Lago di Costanza verso un’altra meta che i tedeschi amano intensamente: il Konigsee, il lago dalle acque verdi trasparenti nel Parco Nazionale di Berchtesgaden, in Baviera.
Cinque giorni in sella tra i laghi che costellano il confine alpino tra Germania e Austria, su percorsi che esaltano le caratteristiche di affidabilità su superfici miste e di grande comfort sulle lunghe distanze di Wilier Jena, hanno consentito a Wiebke di collegare con facilità e divertimento queste due importanti mete turistiche.

Per farlo ha in parte seguito la lunga pista ciclabile che unisce il Lago di Costanza (Bodensee) al Königssee, ma s’è pure concessa digressioni panoramiche, tipicamente gravel, che l’hanno condotta, attraverso piste più ardue, a luoghi come lo Spitzingsee: un lago incastonato nel cuore delle foreste delle Alpi che, come il Konigsee, è una sorta di paradiso fotografico.


Raggiunto il primo obiettivo, quasi al termine della prima settimana, è sorto improvvisamente il desiderio di piegare a sud, proprio come i grandi viaggiatori del XVIII secolo, passando da
Salisburgo, che è contemporaneamente la città di Mozart, ma anche l’estremità settentrionale della ciclovia Alpe – Adria, che collega, appunto, Salisburgo a Grado.
La ciclovia è appassionante e, in Austria, s’insinua tra le vette degli Alti Tauri.
Ma, ancora una volta, l’istinto avventuroso di Wiebke ha preso il sopravvento e non ha resistito all’idea di attraversare il confine della Slovenia e puntare direttamente verso il suo simbolo – il Monte Tricorno – e tenerlo bene in vista lungo la discesa a fianco della Sava che da Kraniska Gora porta a Ljubljana.Da lì poi, attraversando la verdissima e ciclabilissima Slovenia, ha raggiunto finalmente il Golfo di Trieste e l’inizio dell’itinerario italiano. Da Trieste alla Laguna di Grado, con la suggestione delle sue isole illuminate dal tramonto, valorizzate ancor di più dalla perfetta naturalità che la bicicletta permette. Poi il periplo tra AquileiaPalmanova e Udine che le ha permesso di apprezzare le suggestive strade del Friuli-Venezia Giulia.

Al termine dei quattordici giorni di viaggio Wiebke Lühmann ha battezzato questa esperienza di viaggio “Gravelcation”, ma osservando il suo itinerario ciclistico su una carta geografica lo si potrebbe tranquillamente chiamare, alla fine di tutto, un piccolo Gran Tour Gravel.