Le riflessioni sulla bicicletta di Keira McVitty e di Wiebke Luehmann sono importanti. Keira e Wiebke non sono semplicemente professioniste della bicicletta. Sono senza dubbio esigenti sulla performance, ma anche molto attente a ciò che la bicicletta può produrre in un determinato contesto sociale.
Spesso questa attenzione viene meno perché la soddisfazione di pedalare in libertà è considerata già abbastanza appagante per porsi ulteriori interrogativi.
In occasione della Giornata Mondiale della Donna, Wiebke Luehmann sottolinea quello che può essere una nuova chiave di lettura per ciò che la bicicletta rappresenta: “Il ciclismo può essere un modo per ispirare le donne a crescere insieme e sostenere lo sforzo per oltrepassare quegli ostacoli che un tempo si ritenevano insormontabili. È la disciplina adatta per diventare così coraggiose da aiutare noi stesse e chiunque altro nell’impresa di abbattere le diseguaglianze di genere nello sport”.
Keira McVitty, dal canto suo, pur riscontrando un sempre maggior numero di donne che pedalano, non intende affatto accontentarsi di statistiche e numeri.
“È senza dubbio molto cambiato l’atteggiamento nei confronti delle donne che praticano il ciclismo agonistico ed è cambiato anche il loro numero. Ciò nonostante è necessario fare in modo che questo atteggiamento divenga sempre più diffuso e che la strada si riempia ancora di più di ragazze sopra a una bicicletta da corsa. Attraverso la mia attività di ciclista e youtuber cerco di essere d’ispirazione per invogliare altre donne al ciclismo, che è una grande scuola di indipendenza e realizzazione”.
Grazie a Keira e Wiebke la bicicletta assume improvvisamente un valore che oltrepassa l’agonismo e percorre le strade altrettanto importanti delle pari opportunità e della realizzazione personale.
Un itinerario che, insieme a Keira McVitty e Wiebke Luehmann, anche Wilier Triestina intende percorrere.