La Bretagna è il Vecchio e il Nuovo Mondo della Francia. È il santuario dei celti, ma anche il luogo più proteso verso l’America.
Là, alla Fine della Terra, è conservato lo spirito del viaggio e il desiderio d’un più forte contatto con la natura, che rende la Bretagna il vero cuore selvaggio della Francia. Già questo la propone come il luogo ideale per chi possiede una particolare concezione di turismo, meno affollato e più riflessivo, e per chi ama il cicloturismo più esposto alla forza degli elementi.
Il Tour de France 2021 dedica al carisma della Bretagna ben quattro tappe – più che una Grand Depart è un’autentica consacrazione – dalla partenza di Brest sino all’arrivo della quarta frazione, a Fugeres.
Se il luogo di partenza rappresenta una premonizione per le difficoltà del nuovo Tour de France, allora l’edizione 2021 sarà difficile da dimenticare. La Bretagna è certamente una bellissima regione – e in questo senso sprigiona il medesimo fascino della Grande Boucle – ma convive con quegli elementi naturali la cui forza metterà subito sotto stress condizione fisica e mentale dei corridori.
Il vento dell’Oceano e la temperatura molto più bassa dell’abituale estate del Tour ostacoleranno i primi quattro giorni di corsa che Christian Prudhomme ha deciso di dedicare interamente alla Bretagna.
Da Brest a Fugeres sarà una lotta ininterrotta contro gli elementi, resa ancora più aspra da strappi secchi come il Mur de Bretagne che risulterà decisivo per la vittoria nella seconda tappa bretone.
Percorsi certamente pensati per l’agonismo, ma che si adattano con la più grande facilità alla soddisfazione del cicloturista, con una menzione particolare per il tragitto a ridosso della Costa di Granito Rosa che da Tregastel riempie gli occhi di incredulità sino a Paimpol.
La costa, il colore delle rocce e i fiordi profondi riporteranno in superficie un mondo dimenticato, ma che continua gagliardamente a vivere esposto ogni giorno alla forza del vento e delle mareggiate.