La difficoltà di crescere troppo in fretta

    Pare che il pubblico abbia recepito con entusiasmo lo slogan “La bicicletta, la pillola del futuro”. La conferma più evidente viene dall’incremento generalizzato del fatturato delle aziende produttrici di biciclette e relativi componenti, sottolineando come l’emergenza abbia davvero innescato un meccanismo di effettiva rivitalizzazione nel modus vivendi delle persone, portandole a ritrovare un’attitudine sportiva.

    Gli aumenti generalizzati di fatturato hanno però portato a un concomitante (e inaspettato) incremento delle problematiche che concernono il celere soddisfacimento della domanda della clientela.

    Enrico Gastaldello, CEO e responsabile vendite di Wilier Triestina: “ È indubbiamente molto confortante il notevole incremento di fatturato dell’industria della bicicletta, stato d’animo che confermiamo e sottolineiamo anche noi. L’aumento così inaspettatamente pronunciato ha provocato delle difficoltà che si scontano anche in questo momento. Nel corso degli anni avevamo previsto un certo trend di crescita, al quale avevamo adeguato la nostra struttura produttiva e distributiva. Anche per il 2020 avevamo previsto una crescita del volume del fatturato, ma le conseguenze di ciò che è accaduto e l’improvvisa consapevolezza che un cambio del modello di vita fosse la migliore risposta allo scenario epidemiologico, hanno creato un picco di domanda che tra l’altro, anche pagando lo scotto economico della sorpresa e dell’impreparazione contingente, siamo riusciti a soddisfare solo in parte. Nel senso che la pressione formidabile sulle materie prime e, di conseguenza, sulla produzione dei componenti ha impedito una rapida risposta all’aumento delle richieste, che si è tradotta, in pratica, nell’impossibilità di far trovare rapidamente le nostre biciclette nei punti vendita. ”

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    A questo proposito è interessante la visione di Michele Gastaldello, CEO e responsabile della produzione.

    “Il ciclo che conduce alla produzione d’una bicicletta d’alta gamma non può essere paragonato al ciclo produttivo d’un bene standardizzato. Per non deludere le aspettative sulle nostre biciclette è necessario che il processo sia sottoposto costantemente a verifiche e controlli sul prodotto, perciò i nostri tempi e metodi sono sostenibili per un certo quantitativo di biciclette che tengono conto d’un aumento della domanda, previsto sulla base d’un trend storico.
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    Non posso nascondere che il fortissimo aumento delle richieste nel 2020, (abbiamo raccolto il +90% di ordini rispetto al 2019) nonostante sia un motivo d’entusiasmo e soddisfazione, sia stato uno shock importante sul nostro processo di approvvigionamento e produzione. Abbiamo aumentato il fatturato del 16%, ma in realtà avremmo dovuto produrre molto di più per soddisfare tutta la domanda di nostre biciclette, ma, come dicevo, col nostro livello di controllo e specializzazione, non si può immaginare di oltrepassare facilmente la soglia di produzione che era stata prevista all’inizio dell’anno.
     
    Le stime del 2021 prevedono un ulteriore aumento di domanda e di fatturato, ma nonostante noi ne siamo ben consci e pronti alla reazione opportuna, sappiamo già che molti produttori di componenti non saranno in grado di fornire ciò che è a noi necessario, perché a loro volta sottoposti alle medesime tensioni, ma molto più difficili da razionalizzare e attenuare perché legate alla limitatezza della pura materia prima. C’attendiamo un 2021 altrettanto frenetico, ma, come è accaduto nel 2020, sappiamo che saremo sottoposti a vincoli molto stretti a causa del nostro standard qualitativo molto elevato da soddisfare. Tuttavia non partiamo affatto con obiettivi contenuti per ciò che concerne il numero di biciclette da immettere sul mercato, anche perché il nostro più grande desiderio è di soddisfare pienamente chi ha deciso che una bicicletta Wilier Triestina diventi un elemento importante del suo modo di essere”.

     

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