Bisogna ammettere la realtà delle cose: che cosa sarebbe stato il lockdown senza rulli o senza Zwift? Chiamiamola alternativa o via di fuga. Questa menomazione primaverile ha consacrato il turbotrainer come elemento centrale nella vita ciclistica dei tanti appassionati. Ognuno ha interpretato il ciclismo in casa a modo proprio.
Nell’articolo La bicicletta che unisce Davide Martinelli e Omar Fraile del team Astana hanno individuato, per esempio, alcune confortanti chiavi di lettura per il tanto bistrattato uso della bicicletta che il Covid-19 ha imposto.
Però, evidentemente, queste considerazioni non bastavano a Francis Cade.
Lo Youtuber inglese cercava qualcosa che oltrepassasse il semplice uso ‘in appoggio’ che viene generalmente associato ai rulli e sconfinasse in una grande, indimenticabile impresa da compiere sulla sua Wilier 0 SLR, all’interno del proprio appartamento londinese.
C’era tuttavia da aspettarsi che l’epopea desiderata avesse a che fare con l’Everest: la scoperta e la prima conquista sono orgogli inglesi, sia direttamente (la scoperta di George Everest – Regno Unito) che indirettamente (la conquista di Edmund Hillary, Nuova Zelanda – ex impero britannico).
29 Maggio 1953 – Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay dopo aver scalato con successo per la prima volta il Monte Everest
© Jamling Tenzing Norgay
Ma un’ascesa dell’Everest non era ancora abbastanza, ce ne volevano almeno due.
Così Francis ha battezzato il Doppio Everesting: ossia la doppia scalata dell’Everest attraverso la piattaforma Zwift, utilizzando il percorso che gli affezionati chiamano amorevolmente Alpe du Zwift, che è la simulazione cibernetica dell’Alpe d’Huez.
Fatti i conti, per completare i 17.700 metri di dislivello erano necessarie diciassette ascese dell’Alpe du Zwift. Dopo di che, perché tutto ciò fosse davvero clamoroso, era necessario effettuare le diciassette salite senza soluzione di continuità, con l’interruzione dei soli dodici minuti che il simulatore prevede per compiere ciascuna discesa.
E’ stato esattamente questo l’obiettivo che Francis Cade ha deciso di raggiungere.
Per pedalare i due everesting è rimasto sui rulli per ventisette ore e mezza consecutive, concedendosi solo le pause previste dal simulatore, due ore di sonno in tutta l’impresa – “il risveglio più brutto e difficile di tutta la mia vita” – e nutrendosi come è possibile in situazioni del genere.
“In realtà non sentivo veramente la fame, ma dovevo mangiare per non sfinirmi. Tuttavia non potevo ingerire nulla di solido perché risulta difficile da digerire, perciò ho usato soprattutto dei gel isotonici ed energetici – una ventina – diversi smoothies e venti banane frullate. Avevo preparato anche del cibo vero, della pasta al pesto, ma sono riuscito solo a piluccarla. Ho bevuto due borracce d’acqua ogni ora a cui avevo aggiunto un pizzico di sale per recuperare il sodio e, proprio per questo motivo, ho mangiato anche delle patatine in sacchetto. Devo dire che la parte più difficile è stato pedalare di notte, perché il corpo sa che la notte è fatta per dormire e per quanta caffeina uno possa bere è molto difficile invertire la tendenza naturale”.
Un’altra criticità era legata a possibili complicazioni muscolari e posturali.
“Fortunatamente un amico bikefitter m’ha aiutato nel predisporre l’assetto migliore della mia Wilier Triestina, perchè l’utilizzo sui rulli richiede un fitting leggermente differente rispetto alla strada. Ciò m’ha consentito di pedalare continuamente e per così tanto tempo senza avere particolari problemi ai muscoli della schiena e alle ginocchia, e anche di avere una posizione che ha evitato fastidi per ciò che riguarda lo sfregamento. Tutto il resto ha a che fare con la fatica, ma penso che sia naturale dopo due everesting e così tanto tempo sui pedali, su e giù dall’Alpe du Zwift”.
Però perché il suo doppio everesting fosse davvero completo era necessario individuare uno scopo che non fosse esclusivamente atletico, così Francis ha abbinato la prova a una raccolta fondi da destinare al Servizio Sanitario Inglese duramente provato dalla pandemia.
Alla fine delle lunghissime ed estenuanti ventisette ore e mezza sui rulli Francis Cade ha raccolto 17.000 sterline equivalenti a circa 19.300 euro da donare all’NHS.
Così non solo i suoi partner hanno goduto della riuscita della sua impresa, ma anche chi, magari, non ha mai considerato quante cose buone si possano ottenere da una bicicletta.