La Serenissima Gravel è un susseguirsi di strade asfaltate e sterrati da Jesolo a Piazzola sul Brenta, attraversando sulla ghiaia persino Treviso, una città di centomila abitanti. È una corsa che già alla prima edizione ha incontrato l’entusiasmo di chi ama il ciclismo d’un tempo: senza radioline, senza ammiraglie, con un limitato supporto meccanico e soprattutto con 110 chilometri di sterrato su 132.
La Serenissima Gravel è il connubio tra il ciclismo della tecnologia più spinta e quello eroico, fatto di corridori senza assistenza, annaspanti in mezzo alla polvere.
La Serenissima Gravel è stata la prima competizione gravel per professionisti ed è stata molto spettacolare.
“È stato davvero difficile gareggiare, perché tutto era completamente diverso da come siamo abituati. Dalle ammiraglie non avevamo nessun ragguaglio e sapevamo che in caso d’incidente meccanico avremmo dovuto riparare da soli la bicicletta. Una sensazione che da tempo non provavo. Ad un certo punto, non avendo più punti di riferimento e non conoscendo il vantaggio che avevo, ho deciso di punto in bianco la mia tattica: Alexey vai più forte che puoi”.
Così Alexey Lutsenko, dopo aver staccato i suoi diciannove compagni di fuga, ha gestito gli 80 chilometri di assolo tra sassi e polvere: spingendo a più non posso e ripetendosi “Alexey vai più forte che puoi”.